Il mondo immobiliare

News per il mondo immobiliare dal Decreto Crescita 2019

“Il decreto-legge n.34 del 2019 reca misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi, attraverso interventi fiscali per la crescita, norme per il rilancio degli investimenti privati, disposizioni per la tutela del made in Italy e ulteriori interventi per la crescita.“

Questo è il cosiddetto Decreto Crescita e introduce delle novità anche per quello che riguarda il mondo immobiliare: mutui per l’acquisto della prima casa, per la ristrutturazione, bonus casa, novità su Imu e Tasi e sui contratti di locazione .

Mutuo prima casa

Il Fondo di Garanzia prima casa Consap è stato rifinanziato dal decreto crescita 2019, e si tratta di un capitale di circa 670 milioni che è stato depositato per offrire garanzie su finanziamenti ipotecari a quelle categorie solitamente più svantaggiate nella richiesta di mutui. Il fondo Consap è stato attivato dallo Stato ed inizialmente era una prerogativa degli under 35, ora vi possono accedere tutti i cittadini ed è volto anche alla richiesta di mutui per la ristrutturazione dell’abitazione principale e per l’efficientamento energetico.

Come funziona il fondo Consap?

Il fondo fa da garante fino al 50% del capitale erogato dal mutuo (massimo 250.000 euro), consentendo quindi il più delle volte di ottenere mutui 100% del valore dell’immobile. In questo modo le banche si impegnano a non richiedere ulteriori garanzie oltre a quelle fornite dallo Stato.

Il fondo a garanzia della prima casa può essere richiesto da chi non è proprietario di nessun immobile ad uso abitativo, a meno che non si tratti di immobili acquisiti in eredità o se l’immobile posseduto sia ceduto in usufrutto a titolo gratuito a genitori o fratelli. Il fondo può essere richiesto solo per l’acquisto o la ristrutturazione di un immobile non di lusso e la domanda deve essere fatta presso uno degli istituti di credito aderenti.

Ristrutturazione

Per chi ha intenzione di ristrutturare la propria casa le modalità di erogazione del bonus prevedono che il contribuente possa ottenere un’agevolazione fiscale del 50% dei costi sostenuti per i lavori che comprendono i materiali, la progettazione e la posa, che verrà divisa in 10 rate annuali di pari importo, per un massimo di spesa di 96.000 euro. Ciò vuol dire che chi commissiona i lavori potrà detrarre 1/10 dell’agevolazione su ogni dichiarazione dei redditi dal 2020 al 2029.

Esiste anche la possibilità di cedere l’agevolazione fiscale alla ditta che esegue i lavori o al fornitore del materiale o del servizio; in questo modo sarebbe la ditta a godere della detrazione con le stesse modalità del privato. Quest’ultimo, come previsto dal Decreto Crescita e dalla legge di conversione, otterrebbe uno sconto immediato del 50% delle spese preventivate e fatturate dalla ditta o dal fornitore di materiali o servizi.

L’ulteriore novità portata dal decreto sta che la ditta che ha eseguito i lavori può decidere a sua volta di cedere il credito fiscale ai propri fornitori di materiali o servizi, e questo è l’ultimo “passaggio” di credito possibile: il secondo fornitore quindi non potrà cedere nuovamente la detrazione ad altri.

Bonus casa

Ci sono parecchie misure per la casa introdotte dal decreto crescita e tra queste ci sono gli sgravi fiscali che riguardano gli ecobonus e il sismabonus.

Per quanto riguarda l’ecobonus vi è la possibilità per il contribuente che sostiene spese che riguardano interventi di risparmio energetico per un importo massimo di 100.000 euro (da suddividere sempre in 10 anni), di fruire, in alternativa alla detrazione fiscale del 65%, di uno sconto dal fornitore pari all’importo della detrazione stessa. Ovviamente si tratta di un’opzione e il fornitore, alla richiesta del contribuente, non è obbligato a concedere lo sconto. Qual’è il fattore positivo per il fornitore? Il fatto che tale contributo è recuperato sotto forma di credito d’imposta, di pari ammontare, da utilizzare in compensazione, in cinque quote annuali di pari importo, senza l’applicazione dei limiti di compensabilità; in più ha a sua volta facoltà di cedere il credito d’imposta ai propri fornitori di beni e servizi, con esclusione della possibilità di ulteriori cessioni da parte di questi ultimi. Resta esclusa la cessione ad istituti di credito e ad intermediari finanziari. Fanno parte delle agevolazioni Ecobonus:

  • Bonus caldaia: detrazione dallo 0 al 65%
  • Bonus zanzariere: detrazione al 50%
  • Bonus tende da sole: detrazione IRPEF pari al 50%
  • Bonus infissi: detrazione al 50%, agevolabile anche con il Bonus ristrutturazione.

Per tutte le altre tipologie di bonus potete leggere questo articolo.

Tramite il decreto crescita sono state apportate modifiche alla disciplina che regola le detrazioni fiscali delle spese sostenute per gli interventi di riduzione del rischio sismico sugli immobili, il cosiddetto sismabonus; vengono infatti estese le detrazioni previste per gli interventi di rafforzamento antisismico anche nelle zone classificate come rischio sismico 2 e 3 (qui tutte le info).

Imu e Tasi

Il decreto crescita porta alcune modifiche riguardanti l’Imu e la Tasi, in quanto la scadenza per la presentazione della dichiarazione passa dal 30 giugno al 31 dicembre dell’anno successivo a quello si riferiscono i dati da comunicare; non c’è più l’obbligo di presentare la dichiarazione Imu per chi beneficia della riduzione del 50% sulle case date in comodato d’uso gratuito a genitori o figli.

Esiste l’esenzione Tasi per gli immobili costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita se non vi è nessun contratto di locazione.

Contratti di locazione

Il decreto affronta il tema dei contratti di locazione affermando che:

  • per i contratti a canone concordato viene eliminato l’obbligo della dichiarazione Imu e l’eliminazione di “qualsiasi altro onere di dichiarazione o comunicazione” ai Comuni. Resta invece l’obbligo di “bollinatura” per i contratti stipulati con il fai-da-te, senza l’assistenza delle associazioni di categoria.
  • per i contratti a cedolare secca, la mancata proroga non comporta le sanzioni previste dall’articolo 3 del Dlgs 23/2011.
  • gli annunci che pubblicizzano gli affitti brevi, dovranno essere abbinati ad un codice identificativo per permettere all’Agenzia delle Entrate di verificare la tipologia di struttura, le caratteristiche dell’immobile e del proprietario della casa vacanze.

Queste sono le principali novità del decreto crescita 2019 che riguardano il mondo immobiliare, ma potete leggere e documentarvi meglio sul decreto direttamente dalla pagina della Gazzetta Ufficiale.

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